Produttività

Ripensando a un episodio passato.... In ottobre qui in Svizzera i bambini hanno delle vacanze. Nel nostro cantone addirittura due settimane (sì perchè qui le vacanze e altre cose cambiano a seconda della regione in cui si vive).
Un venerdì pomeriggio, approfittando che la figlia1 era via per un'attività e che il marito aveva preso ferie, ho accettato l'invito di un amica nonchè mamma di un compagno di classe di figlio2 per passare un momento assieme.
C'era un magnifico sole e i due piccoli scatenati avevano, casa e giardinetti a disposizione si sono divertiti come matti.
Noi invece ci siamo bevute un té in giardino chiacchierando di libri, scuola, bimbi. Confrontandoci sull'educazione e sullo sviluppo delle nostre attività. Sulle formazioni che vorremmo ancora fare e le competenze che già abbiamo.
Ecco a un certo punto mi sono sentita in dovere di proporle se voleva che la lasciassi tranquilla per approffittare di 'fare qualcosa'. E poi ho maldestramente aggiunto che io mi ero autorizzata a "continuare a perdere tempo". Per fortuna che lei ha humor e siamo scoppiate in una grande risata.
Però la mia frase mi ha permesso di riflettere. Mi sono resa conto di quanto siamo condizionati a essere sempre attivi. Dobbiamo sempre fare qualcosa. Sedersi, bere un té, approfittare del momento presente, queste cose spesso non sono contemplate nelle to do list. Ma l'arricchimento reciproco e la confrontazione prodotte da un momento di pausa e di scambio sociale sono decisamente fondamentali.
Prendere il tempo di essere disponibili, di fermarsi ogni tanto, per me è importante. E ho deciso di mettere nella mia agenda anche il tempo per questi momenti. Senza sentirsi in colpa.

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